Il marchio Biodiversità in vigna: lo studio socio-economico

Il futuro dell’agricoltura è per la biodiversità

Il vino è territorio, identità storica e culturale, ma è anche patrimonio di valore ed eccellenza per l’Italia. La viticoltura convenzionale implica la trasformazione e lo sfruttamento di aree naturali che determinano una forte perdita di biodiversità, intesa come l’insieme delle varietà di organismi viventi, nelle loro diverse forme, nei rispettivi ecosistemi.
La difesa e il rafforzamento della biodiversità negli agroecosistemi sono strategie chiave per la sostenibilità delle pratiche agricole.
Spesso però, quando si cerca di stabilire il valore economico di un bene ambientale, ci si trova di fronte a problemi di stima, poiché occorre tenere in considerazione molti elementi che non sono quantificabili dal punto di vista monetario in maniera diretta. Si ricorre così ai metodi di stima indiretta, come ad esempio quelli che si utilizzano per la valutazione dei beni fuori mercato. Alcuni di questi metodi si basano sull’analisi delle scelte dei consumatori, usate come stima indiretta del valore dei beni.

Biodiversità in vigna secondo i consumatori

Il progetto europeo Life Vitisom prevede un’analisi economica sull’accettazione da parte dei consumatori di un marchio di biodiversità in vigna, che attesterebbe l'applicazione di pratiche agronomiche che promuovono una maggiore biodiversità nell’agroecosistema rispetto alle pratiche di viticoltura convenzionale.
Il marchio verrebbe applicato sulla bottiglia di vino, proprio come accade per il marchio del biologico. Lo studio si svolge presso le 5 aziende vitivinicole partner, in areali produttivi differenti. L’analisi economica si basa sul modello dei Choice Experiments, e stima il valore del marchio sulla base della domanda potenziale del prodotto.

 Il marchio Biodiversità in vigna: lo studio socio-economico

L’approccio dei Choice Experiments consente la misurazione di prezzi ombra, cioè non riflessi da prezzi di mercato, riferiti a beni multi-attributo (Blamey et al.; 1997; Carlsson e Martinson, 2001; Morrison et al., 1996). Nella Choice Model Analysis il bene da valutare è disaggregato in più attributi (caratteristiche) e questi attributi sono a loro volta classificati in più livelli “di intensità”: la scelta posta all’intervistato è tra diversi scenari di offerta degli attributi alternativi, caratterizzati proprio dai differenti livelli degli attributi (Mazzanti, 2002).
La disaggregazione del bene che viene fatta esplicitando gli attributi, segue la moderna teoria del consumatore, secondo cui il consumatore è interessato alle diverse proprietà possedute da un bene; questo impianto concettuale consente di proporre un’adeguata descrizione del bene e di ridurre l’enfasi sull’attributo monetario.

 Il marchio Biodiversità in vigna: lo studio socio-economico

Nel caso di Life Vitisom l’esperimento verrà effettuato in occasione di eventi aperti al pubblico in ciascuna delle aziende partner, per un totale di oltre 5 eventi. L’esperimento prevede la somministrazione di un questionario basato sul modello dei Choice Experiments, tramite il quale si chiede al consumatore di esplicitare la propria opzione di scelta preferita rispetto a tutte le opzioni di scelta proposte.

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